Friday, October 31, 2008

ANI at the FORUM, London, 29-10-2008

 
Posted by Picasa


I have been there, it was great fun and a beautiful performance!

Saturday, October 25, 2008

notte

e la notte dovrebbe portar consiglio (ma non lo fa), quando si esce nel freddo ottobrino con meta non ben precisata per fare cose (giro dei pub, con meta finale il locale da sballo più in voga del paese)e veder gente (uscita al buio tranne per due conosciuti).
Dovrebbe disspare l'ansia di uscire nel caos locale, per strade battute da branchi di esseri mezzi barcollanti e, probabilmente, con in corpo solo una quantità infinitesima di alcool di quanta sarà da qui a quando nox atra cava circumvolera ala, diciamo al passaggio dell'ora legale, quando le strade diverranno teatro di barbari tentativi di trovare sollievo sui marciapiedi freddi e duri, ai vortici che attanagliano gli stomaci in tempesta. Allora si, le verticalità diverranno davvero orizzontali, dopo tanto barcollamento, persone si riverseseranno carponi negli angoli, per purgarsi dell'ingordigia con cui hanno sedato le loro pene. Pene di amor perduto, pene di lasciate perse, pene di incontri mancati e di noia soffocata, o di stati ilari ricercati per sfidare la monotona realtà. E si attende come nel sabato del villaggio, con la consapevolezza che l'attimo dell'attesa è il più vivo di tutto l'insieme degli attimi che seguiranno, una volta che l'incontro sarà compiuto, il luogo visitato-i passi affrettati sulle pedane- il sudore avrà inumidito le vesti, il fragore sarà bellech'entrato nei timpani e l'entusiasmo avrà ceduto il passo al sonno...

Sunday, October 19, 2008

quasi un anno fa ... (nostalgia)




..mi mancavi enormemente nonostante ci cercassimo tutti i giorni e mi sentivo dilaniata da un insieme di sofferenze dovute alla tua sempre piu' imprevedibilmente lunga lontananza, cui non vedevo svolta, e triste, a causa del tuo modo di fare quasi paterno, che non si stancava di sottolineare quanto i miei passi fossero sbagliati, quando il mio modo di vivere non fosse decente ma troppo dispersivo..soffrivo per un messaggio a cui non rispondevi, per la linea che suonava a vuoto o per il tuo coinquilino che diceva che "S. nao se encontra na casa", soffrivo per il mio soffrire per una situazione che conscia sapevo esser così disperata, e in cui percepivo che anche tu soffrivi. ma forse soffrivi solo perchè lo immaginavo io? D'altronde uno che si presenta come tombeur de femmes, che scherza e ride e con non chalance e sguardo sornione dice di essersi innamorato di te, ma poi ti confessa che ha lasciato la fidanzata a casa e che l'ha cornificata a più riprese....non è un cupido affidabile.
Ora mi dico che soffrivo per un ideale d'amore che serbo ancora in me. Quest'ideale che è coinciso per tanti mesi con le tue spalle capienti, il tuo viso, il tuo sguardo sorridente e la tua presenza in quei mesi che mi ha aiutato a sdrammatizzare in un periodo in cui avevo perso interesse e fiducia in tante cose. Il nostro ridere come folli e fare a botte, per gioco, mi mancano ancora oggi ed enormemente. Momenti di felicità pura perduta, che non riverrà. Ora il ricordo é diluito in tanta amarezza. Forse un giorno ritornerà ricordo che farà sorridere. Un ideale d'amore non può nella realtà concretizzarsi in un uomo con figli sparsi per il mondo, che vive all'altro capo del mondo, che dice di amarti alla follia, ma che poi si nutre di distanza. Non può richiedere che sia io la soluzione ai problemi, non io da sola. Fiat. Ho cambiato posto, paese, abitudini, tutto ora resta solo vivido doloroso ricordo; un anno dopo che mi hai incoraggiato a prendere questa strada mentre io temevo ed ero perplessa, dicendomi che mi avresti raggiunto,...un anno dopo vivo l'intera amarezza, ma tiro avanti,comunque, mi denigro e mi do pacche sulle spalle, da sola.

fim de semana no pais do Leamington


Questo sabato sono andata, finalmente dopo tanti mesi vissuti a qualche miglia di distanza soltanto, al Warwick castle....famosissimo castello britannico nella omonima cittadina graziosa e dai molteplici antichi edifici in stile Tudor. Diciamo che mi sono autoinvitata alla visita con un gruppo di colleghi e a dire il vero è andata benone tranne che non avevo calcolato che mi sarei autoinvitata pure al pranzo perchè avevo capito che si sarebbe andati al mattino e invece ho provato un qual certo imbarazzo e la sensazione di esser un po' fuori posto quando mi son ritrovata a casa loro e ho compreso che si stava per mangiare...devo dire che gli ospiti si son comportanti con grande spirito e non mi han fatto pesare la cosa, però in futuro vedrò di capire meglio quali sono i piani delle persone cui mi aggrego. La giornata è stata molto carina, comunque. Il castello è gigantesco e bisognerebbe dedicare alla visita una giornata intera, per poter approfittare anche degli spazi aperti e passeggiare lungo il canale. Nell'interno sono presenti ricostruzioni delle ambientazioni d'epoca, con i personaggi- in guisa di statue di cera- (strano vedere la statua della regina Elisabetta sbucare nel salone da pranzo, ma a quanto pare era in omaggio alla visita della stessa di qualche anno fa) vestiti secondo la loro professione/ruolo alla corte del Re. Nel salone verde poi il panciuto Re Enrico Ottavo con le sue sei sfortunate mogli, tre per lato.
La domenica invece è volata, il pomeriggio con gli Sambassador a provare, ho suonato la timba, tamburo alto e affusolato che ricorda la conga ma che fa piu' casino, per ben quattro ore su un pezzo che Russ, il maestro, continuava a dire che proviene da Edun Ara, che sto cercando di capire ora che cosa sia, mi pare un carnevale britannico con gruppi di samba. Contenta. Svuotata la testa dai pensieri, anche se da domani la settimana lavorativa ricomincia.