Saturday, September 27, 2008

primizie filosofeggianti d'inizio autunno..con sole


Weekend supersoleggiato oltre la Manica...nella ridente cittadina di Leamington il sole emanava persino calore e il popolo british si riversava in maniche corte lungo le arterie principali del paesone colto dall'abituale frenesia degli acquisti del sabato...
Ormai fanno circa 9 mesi che mi ritrovo in terra anglosassone nel bel mezzo della pacifica campagna inglese..se ci penso mi son abituata abbastanza in fretta al modus vivendi locale, piu' per istinto di sopravvivenza che per reale preparazione..potrei stendere una lista delle cose che rendono i british so peculiar, ma temo di sfociare in una sorta di superficiale luogocomunismo,se così si può definire..certo per le cose pratiche, non riesco ad evitare di sorridere quando noto come qui apprezzino il caffè italiano tanto da ordinare il cappuccino a qualunque ora del giorno e della notte, e insieme al dessert, cosa che da noi sarebbe fantascienza. Pero' il mio status di emigrata da lungo tempo,un po' sradicata nolente dai costumi del Belpaese sempre per ovvio istinto di sopravvivenza, mi consiglia di adottare un sentimento di tolleranza dinnanzi a queste piccole cose che infatti suscitano il mio sorridere. Credo che Severgnini (e sicuramente altri prima di me) abbiano notato e sapientemente messo a fuoco, senza scadere nella banalità, gli usi e costumi locali che tanto fanno di questo popolo isolano delle celebrità mondiali in quanto a tradizione e trasgressione..un mix che convive in modo quasi caricaturale,appunto.
Altra cosa è invece provare a fare il punto di come mi sento in questo momento della mia esperienza lavorativa e di vita qui.Ho la fortuna di avere un lavoro interessante e uno stipendio che in Italia nessuno mi darebbe e che mi rende autonoma.
Ovviamente anche il progetto su cui lavoro è appassionante (almeno sulla carta) e sembrano belle le prospettive future; inoltre, comincio ad abituarmi al modus lavorativo ed ai colleghi, che per via di scadenze importanti finora mi erano parsi soltanto rotelle di un ingranaggio che doveva per forza andare a ritmo sostenuto. Pero' il bilancio che dovrei cercar di fare e le cose da mettere a fuoco riguardano altro: i colleghi, i capi, simpatici o perfidetti, ci saranno sempre e ovunque in ambito lavorativo, a meno che non mi lanci ad essere imprenditrice di me stessa, il punto è che non riesco ad immaginarmi in continuo spostamento senza una base, un nido che sia uno spazio non troppo provvisiorio, cui tornare e da cui partire....anche se so sentirmi a casa in tanti posti, non posso pensare di continuare a vagare nel mondo e sopportare enormi periodi di solitudine, senza una motivazione che mi permetta di ritrovarmi in quello che faccio e senza le condizioni propizie per farlo. Mi butto con coraggio e tento, ma ho bisogno di avere riscontri e ho bisogno anche di calore umano, non meri rapporti superficiali, per sentirmi fulfilled. Senno' diventa un rincorrere perenne di qualcosa che non vuole arrivare, e questo è assai frustrante.Per quanto posso sopportarlo?

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